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NEGLI STATI UNITI ALLE RADICI DELLA MUSICA

Accendi l’auto – meglio se una cabrio - alza il volume della radio e via per le highway alla ricerca della storia della musica negli Stati Uniti.

Luca Pollini

Soul, blues, jazz, rock: ce n’è per tutti i gusti. 
Il punto di partenza ideale potrebbe essere il Michigan, più precisamente Chicago, la città dove è nato il blues. E senza il Blues, di sicuro non ascolteremmo il rock, il soul, il funky, il rap e tutti gli altri generi. In sostanza, si può sostenere che tutto sia nato agli angoli delle strade di Chicago dove si “cantava l’anima” suonando chitarre fatte in casa. Obbligatoria una serata al Kingstone Mines, il più affascinante palcoscenico di tutta la città in Lincoln Park, oppure al Buddy Guy’s Legend, al 700 S. Wabash Av. dove, mentre si ascolta musica blues si può mangiare oppure fare una partita a biliardo. Molto meglio prenotare (https://buddyguy.com).

Lasciato il Michigan si raggiunge l’Ohio, dove a Cleveland l’istituzione è la Rock and Roll Hall of Fame (https://www.rockhall.com), museo che celebra la memoria dei più importanti artisti e personalità del mondo musicale, da Elvis Presley a Jerry Lee Lewis, da Buddy Holly a Chuck Berry, passando per Little Richard, Ray Charles, Who, John Lennon, U2, Bob Dylan, The Clash e The Supremes. Sono ospitate mostre permanenti, itineranti e testimonianze della storia del rock. 

Chelsea Hotel e i “maledetti” del rock
A New York va reso omaggio al palazzo decantato anche da Bon Jovi in Midnight in Chelsea, il Chelsea Hotel al 222 West Road 23rd Street: è stata la casa newyorkese di grandi artisti, registi, poeti e musicisti. Qui il rocker Sid Vicious (bassista dei Sex Pistols) accoltella la fidanzata, Arthur Clarke scrive 2001 Odissea nello Spazio e Bob Dylan Sad Eyed Lady of the Lowlands. Ha ospitato Charles Bukowski, Janis Joplin, Patti Smith, Leonard Cohen, Iggy Pop, Jimi Hendrix e molti altri che, nei corridoi dell'albergo, hanno organizzato feste e jam session memorabili. Sempre a New York l’incrocio di Central Park tra la 71a e la 74a è quello scelto da Yoko Ono come luogo della memoria per suo marito John Lennon, assassinato nel dicembre 1981.In questo angolo, oggi chiamato Garden of Peace, è installato Strawberry Fields, una stele con all’interno la scritta Imagine commissionata da Yoko e realizzata dall’architetto Bruce Kelly. Merita farsi una foto davanti palazzo tra il 96 e il 98di St. Mark’s Place, all’East Village che i fan dei Led Zeppelin riconosceranno immediatamente: è immortalato sulla copertina dell’album Physical Graffiti

A un’ora e mezza di macchina da New York City si raggiunge Bethel, piccola cittadina stato di New York dove nell’agosto del 1969 si svolge il festival di Woodstock. Il terreno dell’allevatore Max Yasgur dove si è tenuto è meta di pellegrinaggio degli amanti del rock. Oggi il Bethel Woods Centre funziona come museo per rivivere e conoscere anche il dietro alle quinte del Festival e location di innumerevoli concerti. Perché Woodstock non finisce mai (https://www.bethelwoodscenter.org).

A casa del mito Elvis
E poi c’è Nashville, nel Tennessee, meglio conosciuta col nome di Music City, sede dalla radio WSM da dove si trasmette il Grand Ole Opry, il programma radiofonico settimanale di musica country che va in onda dal 5 ottobre 1925. Alla Country Music Hall of Fame and Museum è contenuta un’ampia collezione sulla storia dei 200 anni della musica country; da visitare anche gli studi della RCA – in particolar modo lo Studio B, detto anche “The Home of 1000 Hits”, luogo di registrazione di oltre 35 mila canzoni. Lo studio non a caso è ritenuto la seconda casa di leggende musicali come Elvis Presley, Chet Atkins, Dolly Parton e di molti altri. 

A sud del Tennessee sulle sponde del Mississippi, c’è Memphis, la città che ha fuso blues, gospel, country e rock’n’roll; dove negli Sun Studios, al 706 della Union Avenue, (https://www.sunstudio.com) hanno iniziato le loro carriere Johnny Cash, Aretha Franklin, Tina Turner, Jerry Lee Lewis, BB King ed Elvis Presley. La città di Memphis a Presley ha intitolato un Boulevard dove al numero 3734, c’è Graceland, la tenuta – 14 acri - dove il cantante visse a lungo e dove è sepolto. È la seconda residenza più famosa e visitata degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca. 

L’indipendenza della Motown
Altro museo imperdibile quello della Motown a Detroit (www.motownmuseum.org) che racconta la storia e l’immenso patrimonio artistico dell’etichetta indipendente più importante degli Stati Uniti che ha scoperto e prodotto Stevie Wonder, Marvin Gaye, The Supremes, The Four Tops, The Jackson Five, solo per citarne alcuni. Il museo conserva una ricca collezione di fotografie storiche, opere d'arte, dischi, spartiti, costumi e altri cimeli che offrono una panoramica completa della “cultura Motown”.

New Orleans, città della Luisiana, ha dato i natali alla musica jazz: qui è stato registrato il primo disco di musica jazz al mondo, grazie anche al contributo di alcuni emigrati italiani che fondarono la Original Dixieland Jazz Band. Dopo aver reso omaggio al grande Louis Armstrong, al 723 di Jane Alley si trova la sua casa-museo; dopo un dinner-jazz al Court of Two Sisters (https://www.courtoftwosisters.com), vale la pena entrare nei locali su Bourbon Street, dove si trovano i locali più alternativi e, oltre al jazz, si suona dal vivo fusion, rock e blues. E fino a tarda ora, lungo le rive del fiume, s’incontrano i suonatori di sax.

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