arrow-circleattrattori-del-venetocarousel-next-arrowcarousel-prev-arrowdownloadeyefaxitinerarilinklogo-cuoamarkermedia-galleryphoneplayprogettoricercasocial-facebooksocial-instagramsocial-linkedinsocial-pinterestsocial-twittersocial-youtubestreet-view
Lista articoli

IL GENIO CHE SCRISSE PER MOZART

Alla scoperta di Lorenzo Da Ponte, il librettista di Vittorio Veneto, con Giampaolo Zagonel

Luca Pollini

«Sacerdote con amante e figli. Poeta. Librettista. Professore. Processato e condannato. Dipinto dalla Chiesa era un personaggio abominevole. E mi sembrava impossibile per un musicista di quel calibro. Dovevo leggere e  approfondire. Così è iniziata la mia passione per Lorenzo Da Ponte».
Parla un sapiente, un gentiluomo d’altri tempi innamoratosi di una figura discussa, che lui stesso ha contribuito a riabilitare.

STUDIOSO E  COLLEZIONISTA
Giampaolo Zagonel, già dirigente e manager d’azienda, 81 anni, è divenuto in mezzo secolo di ricerche il paladino del musicista nato a Vittorio Veneto, concittadino di una città dove per la verità è stata recuperata (ma poi messa in vendita) la sua casa natale e di lui gli abitanti sembrano sapere sempre poco.
La nascita di un centro studi su Da Ponte (1749 –1838, di famiglia ebrea poi convertita) ospitato dal Comune e animato da ricercatori è il grande sogno del dottor Zagonel, che di fatto ha trasformato la personale biblioteca di casa nel “caveau” dei ritratti, dei documenti e dei libri preziosi su Da Ponte. Li ha setacciati e inseguiti nelle aste in tutto il mondo, contribuendo in maniera determinante ad una lettura corretta della storia del musicista. Ha 500 testi che lo riguardano, compreso un volume stampato a Gorizia nel 1780 dallo stesso Da Ponte, il poemetto “Il capriccio”, acquisito sul mercato antiquario nel 1980. Ha copie che esistono solo in un paio di biblioteche italiane. E possiede le altrettanto rarissime “Le Memorie“ di Da Ponte, stampate a New York in prima edizione nel 1823-26 in 4 volumi e in seconda nel 1929-30 in tre volumi.

LA RIEDIZIONE DELLE LETTERE
Proprio in queste settimane Zagonel ha fatto rieditare una prima edizione (del 1995) delle “Lettere“ di Da Ponte, assolutamente indispensabili per conoscerlo; ha curato e pubblicato in precedenza la “Bibliografia di Lorenzo Da Ponte” (1999), la “Bibliografia di Michele Colombo” (2003), la “Relazione del viaggio e dell’ambasciata in Moscovia di Francesco Da Collo” (2005) e “Daniele Francesconi. Vita, opere scelte, epistolario” (2008), tutti per l’editore De Bastiani. Nel 2010 è suo il volume “Lorenzo Da Ponte. La straordinaria vita del poeta di Mozart da Venezia a New York” insieme ad un secondo libro “Lorenzo Da Ponte. Poesie e traduzioni poetiche” a quattro mani con Aldo Toffoli. Il tutto ha stimolato convegni e incontri di studiosi.

L’ITALIANO A NEW YORK
Zagonel ha ripercorso in ogni dettaglio la vita del librettista di Mozart dal borgo di Ceneda dove nacque fino al viaggio negli Stati Uniti dove morì, attraverso successi e fallimenti, figli legittimi e non, con i suoi affondi nella poesia, nel teatro e nella letteratura. «Quello che da Ponte fece per la cultura italiana all’estero è incredibile - osserva il collezionista - Contribuì alla conoscenza dei nostri grandi autori. Ma fu anche ben presto dimenticato, dopo la morte di Mozart su di lui cadde l’oblio».
Eppure i capolavori del compositore di Salisburgo che ancora oggi sono più amati sono proprio quelli dai libretti di Da Ponte, grazie all’incontro di due geni. Il moralismo ottocentesco che lo tacciò di essere solo un libertino seppellì anche il fatto che nel 1807 una conversazione di Da Ponte sulla letteratura italiana fu il primo testo stampato oltreoceano in italiano e inglese. Zagonel ricorda che nel 1938 nel 100° della morte non fu commemorato in Italia: «Lo fece solo Giuseppe Prezzolini direttore della Casa Italiana alla Columbia University, a New York. Ma fu Piero Chiara negli anni Sessanta a sdoganare la sua memoria da grande conoscitore del ’700 qual era. E il mondo accademico iniziò studiare i suoi libretti».

LE NOZZE DI FIGARO E IL DON GIOVANNI
Il rapporto straordinario - «tra due falliti ma consapevoli della propria arte, non sudditi di nessuno» - tra Mozart e Da Ponte produsse una simbiosi tra due culture, quella italiana e quella imperiale austriaca, il cui esito è ancora oggi la meravigliosa eredità delle opere “Le nozze di Figaro“ (1786), “Don Giovanni” (1787) e “Così fan tutte” (1789-1790).
L’incontro con Zagonel è stato uno dei punti più emozionanti del percorso che Note In Viaggio ha fatto sulle orme di Da Ponte tra Portogruaro, Vittorio Veneto e Venezia.  

(ha collaborato Nicoletta Martelletto).

IL GENIO CHE SCRISSE PER MOZART
IL GENIO CHE SCRISSE PER MOZART