I musei delle voci per melomani e non solo
Note in
viaggio
Itinerari formativi esperienziali
per valorizzare l’offerta
musicale del Veneto
I musei delle voci per melomani e non solo
Luca Pollini
Grazie a cinquantina di musei dedicati l’Italia è uno dei primi paesi al mondo dove la musica è studiata, esposta, esaltata in tutte le sue forme. Si tratta di musei internazionali con sede in grandi città o di piccole strutture espositive in borghi, dedicati a cantanti o a realtà musicali locali. Tutti però hanno lo stesso criterio: difendere, conservare e diffondere la conoscenza dell’arte della musica.
I musei della musica sono sparsi in tutta la Penisola e si può compiere un vero e proprio piacevole giro d’Italia per scoprire aneddoti e storie coinvolgenti e ricche di emozioni.
In questo servizio prendiamo in esame i maggiori, quelli locali sono presentati in altro articolo.
Verdi e le sue opere
Nel Parmense due dei tre museali sono dedicati a Giuseppe Verdi. A Roncole di Busseto, a una quarantina di chilometri dalla città, c’è il Museo Casa Barezzi, il luogo in cui Verdi compì, dall’età di dieci anni, tutta la sua prima formazione musicale: compose e fece conoscere le sue opere giovanili. A fianco dello storico Salone, luogo della sua formazione musicale, è stato realizzato un allestimento che conserva ed espone un’ampia raccolta di cimeli e documenti (info www.museocasabarezzi.it)
Sempre a Busseto, a Villa Pallavicino, c’è il Museo nazionale Giuseppe Verdi. Le sue 27 opere sono rappresentate grazie a un percorso con la riproduzione delle scenografie originali di Casa Ricordi in un’ambiente di luci teatrali con quadri dell’epoca e tessuti pregiati dell’Ottocento. Sui leggii sono posizionati i testi per avere una visione storica dell’epoca, dei fatti e dei personaggi che hanno influenzato Verdi nella creazione delle proprie opere (www.museogiuseppeverdi.it).
Le Scuderie di Villa Pallavicino ospitano il museo che ripercorre la storia e la carriera di Renata Tebaldi: esposti i costumi, i gioielli dell’epoca, i documenti (www.museorenatatebaldi.it).
Due musei per Gigli
A Beniamino Gigli sono dedicati due musei: uno a Monfalcone, il Museo lirico permanente che presenta una ricca raccolta di documenti foto, costumi di scena, manifesti e locandine, registrazioni e raccolte complete di dischi e film connessi all’attività del tenore (beniculturali.it)
l’altro è a Recanati (Macerata), città dov’è nato. Qui il museo che porta il suo nome è ospitato all’interno della Sala dei Trenta. Tra le particolarità dell’allestimento, la ricostruzione del suo camerino e la realizzazione di un piccolo spazio teatrale dove sono presenti delle gigantografie del tenore durante le esibizioni e la proiezione dei film che lo hanno visto protagonista. Sono conservati costumi di scena, spartiti musicali ed è a disposizione dei visitatori una ricca rassegna stampa (www.infinitorecanati.it).
A Bergamo, nella città alta, all’interno dell’Istituto Musicale Gaetano Donizetti, c’è la sede del Museo Donizettiano che, oltre a documenti e cimeli dell’artista, espone gli arredi della stanza in cui morì. Dispone di un archivio fonologico con nastri audio e video delle opere liriche, delle selezioni, di brani musicali, di romanze; ha inoltre un archivio-raccolta di libri biografici ed articoli di giornali dall’800 in poi, riguardanti il Maestro e le sue opere (www.museodellestorie).
Nel Museo Ponchielliano di Paderno Ponchielli (Cremona) il materiale esposto accompagna un percorso cronologico sulla vita e le opere del Maestro Amilcare Ponchielli e comprende documenti autografi, fotografie, medaglie, musica, libretti d’opera delle prime rappresentazioni e delle riprese con data ed elenco degli interpreti formano il corredo a spartiti per canto e pianoforte delle opere conosciute e meno conosciute (info 0374.67467).
Il fascino dei soprani
A Pieve di Soligo Treviso nella suggestiva Villa Brandolini sono conservati ricordi, spartiti, locandine, fotografie, dischi e documenti sulla vita del grande soprano Toti Dal Monte (nome d’arte di Antonietta Meneghel) nata a Mogliano Veneto nel 1893 (info 0438 840632).
Restando in Veneto, a Montagnana, in provincia di Padova, il Museo Civico Antonio Giacomelli dedica alcune sale ai tenori Giovanni Martinelli e Aureliano Pertile. Le raccolte consistono principalmente in fotografie originali, locandine, costumi di scena e altre testimonianze dell’attività dei cantanti (info 0429 81320).
È invece dedicato al soprano Rosina Storchio il Museo lirico di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova), che ne conserva i ricordi artistici con lo scopo di tracciare una storia del teatro lirico e della musica legata alla tradizione del melodramma. Sono esposti reperti, cimeli, fotografie, costumi di scena, bozzetti originali di scenografia, strumenti e spartiti musicali, libretti di opere, dischi, lettere autografe e dipinti (info 0376.657701).
Un altro museo dedicato a un soprano si trova in provincia di Bologna: si tratta del Museo della Musica Alice Zeppilli ospitato nei ridotti del Teatro Comunale di Pieve di Cento. È un piccolo museo che espone documenti, foto con dediche di cantanti dell’epoca, dischi, che testimoniano la vita artistica della cantante. Il Museo contiene anche documenti e strumenti musicali provenienti dal laboratorio di liuteria, attività di antica tradizione del territorio (info 051.8904821).
Accompagnati dalla voce di Caruso
Il progetto museale ideato per Enrico Caruso a Lastra a Signa (Firenze) presso Villa Bellosguardo – un tempo residenza del tenore - si fonda sull’idea di far vivere al visitatore un incontro diretto con l’artista. Cimeli e documenti sono presentati anche grazie all’ausilio di tecnologie interattive multimediali, ogni apparato tecnologico è nascosto che può così concentrarsi sui reperti esposti e sulla spazialità delle sale. Lo scopo è quello di creare un ponte emotivo tra l’ospite e il cantante, evocato da numerosi elementi: gli oggetti, le opere collezionate, i disegni da lui realizzati, i numerosi riconoscimenti, le immagini e la sua stessa voce protagonista di un’esperienza di interazione unica nella Sala della Musica (villacaruso.it).
Sempre in Toscana, a Montespertoli, suo paese natale, c’è il Museo Amedeo Bassi, che si articola in tre sale, ripercorre la vita e il successo grazie a cimeli e filmati che ricostruiscono la storia del tenore (www.museimontespertoli.it).
A casa di Big Luciano
A Modena si trova la Casa Museo Luciano Pavarotti, il luogo in cui il tenore ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. All’interno si possono ammirare oggetti personali, abiti di scena, fotografie, video, premi e riconoscimenti che hanno scandito la sua parabola artistica. Visitarla significa ripercorrere la vita quotidiana di Pavarotti accedendo ai suoi ricordi più intimi e scoprendo l’uomo smessi i panni del grande artista, perché ogni centimetro di questa casa riflette la personalità del Maestro (www.casamuseolucianopavarotti.it).
A Ortona (Chieti), presso il Museo musicale d’Abruzzo si conserva il Fondo Giuseppe De Luca, con costumi di scena, locandine, fotografie e incisioni del baritono. Nel museo è disponibile una Mediateca e sale dedicate allo studio (085 9066310).
Gli epistolari di Mascagni e Cilea
Il Museo Mascagni di Bagnara di Romagna (Ravenna) è sorto grazie alla donazione di Anna Lolli, ispiratrice del Maestro. Nelle sale sono custodite circa 4.600 lettere oltre diversi oggetti personali, numerose fotografie, il suo pianoforte, il calco del suo volto, spartiti musicali, pubblicazioni, ritagli di giornali dell’epoca (www.comune.bagnaradiromagna.ra.it).
La collezione del Museo Giordaniano di Foggia, all’interno del Teatro Giordano, raccoglie invece materiale relativo alla vita e all’opera di Umberto Giordano, tra cui manoscritti, diari personali, spartiti originali dell’Andrea Chénier e di Fedora, fotografie, oggetti, pubblicazioni e il pianoforte su cui il compositore compose le ultime musiche (0881.774640).
Il materiale esposto nel museo Ruggiero Leoncavallo a Montaldo Uffugo (Cosenza) comprende spartiti musicali delle tante composizioni di Leoncavallo, libri che il Maestro aveva nella sua biblioteca, oggetti personali come la sua bacchetta da direttore d’orchestra e così via. Ricca è la sezione dedicata ai supporti musicali: dai primi cilindri in legno di metà dell’Ottocento, ai rulli fonografici, ai rulli per pianola e tutti i tipi di supporti fonografici, dischi dal vinile al CD (info 368.7368634).
Al Museo Francesco Cilea e Antonino Manfroce di Palmi (Reggio Calabria) le sale dedicate all’autore dell’Adriana Lecouvreur raccolgono spartiti, schizzi, bozzetti di scena e manoscritti, oltre a un corposo epistolario - circa cinquemila lettere - e a una ricca documentazione fotografica; minore lo spazio dedicato Nicola Antonio Manfroce, precocemente scomparso dopo aver dato prova del suo grande talento con le opere Elzira ed Ecuba. È presente anche una ricca biblioteca musicale (0966.262248).
Omaggi a Pergolesi e Spontini
Nei locali del Ridotto del Teatro Pergolesi di Ancona, si sviluppa l’itinerario storico sulla vita e l’opera di Giovanni Battista Pergolesi: le Sale Pergolesiane e Spontiniane. La prima sala racconta del compositore a Jesi con una ricca documentazione sulla vita musicale del Settecento e sulla formazione del musicista; la seconda è dedicata al suo soggiorno a Napoli con i ritratti dei grandi musici dell’epoca e i luoghi legati all’attività e all’ambientazioni delle sue opere; la terza sala racconta il periodo che Pergolesi ha vissuto a Pozzuoli; infine l’ultima sala è dedicata all’Opera ed è costituita dall’esposizione di libretti – tra questi la partitura completa dello Stabat Mater - manoscritti, stampe di scenografie e antiche edizioni delle partiture (www.fondazionepergolesispontini.com).
Sempre ad Ancona si trova la Casa-Museo Gaspare Spontini, ubicata nello stesso edificio dove il musicista, nativo del posto, trascorse gli ultimi mesi della sua vita. Vi sono cimeli, oggetti, memorie, manoscritti, dipinti, mobili originali e due esemplari di fortepiano in mogano (info 0731.704451).
Una piccola esposizione museale è dedicata al tenore Bernardo De Muro è a Tempio Pausania, sua città natale. Sono presenti costumi di scena, oggetti personali, foto, ritratti, locandine, manifesti relativi alla vita ed alla carriera dell'artista. Si possono inoltre ascoltare tutte le incisioni discografiche del suo repertorio (info 079.671580).