ALLA SCOPERTA DELLA GENOVA DI NICCOLÒ PAGANINI
Note in
viaggio
Itinerari formativi esperienziali
per valorizzare l’offerta
musicale del Veneto
ALLA SCOPERTA DELLA GENOVA DI NICCOLÒ PAGANINI
Un percorso in undici tappe fra musica e storia per scoprire Genova attraverso i luoghi di Niccolò Paganini. Ideato e promosso dall’Associazione Amici di Paganini - che promuove e sostiene iniziative di divulgazione e attività di studio intorno alla figura del musicista – l’itinerario inizia al Teatro del Falcone dove Paganini si esibisce il 9 novembre 1827 alla presenza del re Carlo Felice. Al concerto, durante il quale eseguì una composizione per la quarta corda e il Rondò della campanella, prese parte anche la cantante Antonia Bianchi, madre di Achille, l’unico figlio del musicista genovese.
La seconda tappa porta alla Chiesa e all’oratorio di San Filippo in via Lomellini: qui il 26 maggio 1794, all’età di 11 anni, si esibisce per la prima volta come solista.
Risalendo per via Cairoli s’imbocca via Garibaldi e si raggiunge Palazzo Tursi dove all’interno del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova, c’è la Sala Paganiniana che conserva pezzi e cimeli preziosissimi. Tra questi 3 chitarre e il violino Cannone costruito nel 1743 da Bartolomeo Giuseppe Guarneri detto del Gesù, chiamato così per la straordinaria potenza sonora. Paganini nel testamento lasciò il Cannone alla città.
Esordio al Carlo Felice
Nella chiesa di Nostra Signora delle Vigne il musicista genovese si esibisce in pubblico per la seconda volta, quando ha appena compiuto 12 anni. Lo fa in occasione della festa di San Eligio incantando tutti per la “destrezza e maestria”, come si legge nelle cronache del tempo.
Il 30 novembre 1834 calca per la prima volta il palco del Teatro Carlo Felice dove esegue, tra le altre, anche le variazioni su Nel cor più non mi sento e Il Carnevale di Venezia. Il teatro lo accoglie nuovamente pochi giorni dopo, il 5 dicembre, per un concerto che il violinista realizza per destinare l’intero incasso a beneficio delle famiglie povere di Genova.
Quello che oggi è il Palazzo di Giustizia nel 1422 era sede dell’ospedale civile e il palazzo si chiamava Pammattone. In quell’anno Paganini si reca in compagnia del figlio Achille a far visita ai malati di colera. Il musicista annota sulla sua agenda: “Feci con mio figlio una grande visita all’ospedale e toccai le mani fredde a vari malati…”.
Prigioniero nella Torre
Facendo ritorno verso piazza De Ferrari s’incontra il Palazzo Ducale con la Torre Grimaldina, all’interno della quale Paganini è incarcerato nel maggio del 1815 a causa di una denuncia di “seduzione” da parte di Angiolina Cavanna, giovane ventenne con la quale aveva convissuto. Viene rilasciato pochi giorni dopo in base all’accordo di risarcimento di 1.200 lire a favore della giovane. Poi, il 2 gennaio 1835, torna a Palazzo per suonare in un ricevimento organizzato dal conte Filippo Paolucci, da poco governatore di Genova.
Nella Chiesa di San Donato si trova il primo documento relativo a Niccolò Paganini che, nato il 27 ottobre 1782 in Via delle Fosse del Colle n.1359 (poi Passo di Gattamora 58) da Antonio e Teresa Bocciardo, viene stato battezzato il giorno successivo. Purtroppo la casa natale è stata abbattuta nel 1970 in occasione del nuovo assetto urbanistico della città, ma l’Associazione Amici di Paganini riescono a fare intitolare a Paganini il restaurato del complesso monastico di Santa Maria delle Grazie, restituendo così una casa al musicista. Oggi, gestito dall’Università di Genova, Casa Paganini è un punto d’incontro tra scienza, tecnologia e produzione artistica e culturale.
La prima della Carmagnola
A un centinaio di metri da San Donato c’è il Teatro della Tosse, che all’epoca Teatro Sant’Agostino: qui nel 1795 Paganini tiene la sua prima accademia pubblica dove – probabilmente per la prima volta - esegue la Carmagnola con Variazioni.
Prima di raggiungere Nervi - ultima tappa del tour – si attraversa il giardino della villetta del Marchese di Negro dove c’è il busto del musicista, opera dello scultore Paolo Olivari. Infine a Nervi, dove presso la Galleria d’Arte Moderna sono esposti due ritratti del violinista eseguiti da Giuseppe Isola nel 1836 e da Pelagio Palagi intorno al 1815.
Per riconoscere ogni luogo, di fronte a ognuno è sistemata una Pietra d’incontro: una targa in ottone che, sotto alla firma di Niccolò Paganini, descrive il legame tra il musicista e la postazione.