A LONDRA SULLE TRACCE DELLE ROCKSTAR
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A LONDRA SULLE TRACCE DELLE ROCKSTAR
Luca Pollini
Case, palazzi, strade e negozi da scoprire: non c’è che l’imbarazzo della scelta, tanto che un weekend non basta, bisogna dedicarci almeno un paio di giorni in più. Nel quartiere di Mayfair, al 23 Brook Street, c’è la casa di Jimi Hendrix. È proprio in quei locali, a due passi dalla City, che nasce l’Experience, la sua band. Hendrix è morto però in una stanza del Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent dove è stato allestito un piccolo museo a lui dedicato.
Una delle icone del rock più visitate è semplicemente una strada, Abbey Road, nel quartiere aristocratico di St. John’s Wood dove, nell’agosto del 1969, i Beatles uscirono dal civico nr 3 - sede degli studi di registrazione - per un photoshoot di dieci minuti. Così è nata la storica immagine di copertina del loro album che s’intitola come la via, Abbey Road e ogni giorno c’è sempre qualcuno che si fa immortalare mentre attraversa le famose strisce pedonali.
Da Bowie a Bob Marley
Altra strada famosa è Heddon Street dove al nr 23 è stata scattata la foto di David Bowie per la cover dell’album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Lì vicino c’è Carnaby Street, epicentro della moda e della Swinging London negli anni Sessanta: la strada ha ispirato i Kinks per la loro Dedicated Follower of Fashion e, più recentemente, i Jam che hanno intitolato un brano appunto Carnaby Street. E sempre rimanendo in tema di strade, al 34 di Ridgmount Gardens c’è una targa intitolata a Bob Marley: la casa, nel 1972, è stata la prima residenza londinese della leggenda del reggae.
Alle Proud Galleries (32 John Adam Street) e al The Horse Hospital, a Chalk Farm Road nel quartiere di Camden, organizzano mostre fotografiche dedicate alle leggende del rock (www.proud.co.uk). Camden è forse il quartiere più rock della città: nelle vicinanze della stazione della metropolitana Chalk Farm, immortalata nella copertina dell'album Absolutely dei Madness, si trova la Round House (www.roundhouse.org.uk), uno dei più celebri pub della città: nel locale si sono tenuti concerti memorabili, tutti documentati con foto alle pareti, di Pink Floyd, Soft Machine, Rolling Stones, David Bowie, Hendrix, Doors, Clash.
Electric e Marquee, la storia è passata da qui
In zona c’è anche l’Electric Ballroom, l’edificio che meglio di tutti incarna questo scorcio di Londra. Attiva come sala da ballo (ballroom) fin dagli anni Trenta, deve il suo nome alla particolarità di essere stata la prima nel suo genere a sfruttare l’elettricità per illuminare le stanze. A metà degli anni Sessanta, con il nome di The Carousel, ospita performance di Paul McCartney e dei Led Zeppelin, acquistando sempre maggior fama di sala per concerti dove i gruppi suonano “in libertà”, spesso unendosi in jam sessions improvvisate. Negli anni Settanta diventa uno dei punti di riferimento della cultura punk londinese: ospiti fissi i Sex Pistols; negli anni Ottanta, salgono sul palco U2, Red Hot Chilly Peppers, poi il locale diventa sempre più sala da ballo e sempre meno da concerto. Oggi ciò che davvero attira l’eclettica popolazione di Camden è il mercato di abiti e oggettistica usata la domenica mattina. Tappa obbligata nel giro dei locali è il Marquee Club, storico per i concerti live. Si trova al 105 di Charing Cross Road, raggiungibile con la metropolitana dalle fermate Leicester Square o Tottenham Court Road. È qui che si sono conosciuti John Lennon e Yoko Ono, che gestiva una piccola galleria d’arte esattamente di fronte al locale (e che esiste tutt’ora). Sul palco si sono esibiti per la prima volta i Rolling Stones, nel 1962, Pink Floyd e Jimi Hendrix.
Chitarre, spartiti e abiti di scena
La storia del rock è passata anche all’Hard Rock Cafe di Old Park Lane dove è allestito un incredibile museo di cimeli: sono esposte le chitarre di Kurt Cobain e Bob Dylan, gli occhiali di John Lennon, gli spartiti originali dei Beatles, gli abiti di scena indossati da Freddy Mercury, e altro ancora. Oggi uno dei locali più attivi per la musica live è il Koko a Camden High Street, già conosciuto come The Music Machine e Camden Palace, che ha recentemente ospitato concerti di Coldplay e Madonna.
Un tempio leggendario della musica è l’Hammersmith Palais immortalato dai Clash nel 1978 in White Man in Hammersmith Palais. L’altra grande sala è l’Hammersmith Apollo, un tempo conosciuto con il nome di Hammersmith Odeon: è qui che il 3 Luglio del 1973 David Bowie, annuncia al pubblico - e anche al resto della sua band, finora totalmente all’oscuro -che quello non sarebbe stato solo l’ultimo concerto dello Ziggy Stardust Tour, bensì the last show that we'll ever do. Bowie uccideva così la sua creatura, Ziggy Stardust appunto, che gli aveva portato fama e gloria.
Da Londra, in poco meno di 4 ore di auto o 3 ore e mezza di treno, si raggiunge Liverpool, la città che diede i natali ai i Beatles. Dopo una visita al museo(www.beatlesstory.com) interamente dedicato ai Fab Four, dove ascoltare i loro brani, leggere le leggende, rivivere gli anni attraverso foto e oggetti,e dopo aver passeggiato sulla Penny Lane,il tour si conclude bevendo una birra al Cavern Club (www.cavernclub.org) il locale che ha ospitato le loro prime esibizioni.